Nacque a Palma Campania il 5 gennaio 1877, nella casa situata in via Casale 14, da Andrea e Rachele Morrone. Studiò al Seminario di Nola, al Convitto Nazionale di Caserta e al Liceo di Aversa; si laureò in giurisprudenza, ma non esercitò mai la professione di avvocato, preferendo alla vita del foro l'attività artistica.
Visse ed operò prevalentemente a Napoli e soltanto negli ultimi anni della sua vita, a partire dalla seconda guerra mondiale, si ritirò a Castello, nella casa di via Ponte San Giovanni, dove trascorse circa un ventennio. Insegnò Storia dell'arte nel liceo "Rosmini" di Palma Campania e nel Seminario di Nola.
Ammesso per meriti artistici dopo la laurea, al terzo anno dell'Accademia, si classificò al primo posto nel concorso finale di pittura del Regio Istituto delle Belle Arti di Napoli. Nella piena maturità soggiornò in Germania e in Svizzera, dove incontrò lo scrittore Massimo Gorkij e Pablo Ricasso. Come pittore non volle aprirsi alle nuove esperienze artistiche del primo Novecento (Cubismo, Futurismo, Surrealismo), non si interessò al dibattito sulle nuove modalità espressive e rifiutò l'invito di Boccioni ad aderire al movimento futurista, preferendo rimanere fedele alla lezione dei grandi maestri del Verismo napoletano.
Nei confronti del fascismo tenne un comportamento di distaccato disinteresse e per questo fu inviso al regime. Nella solitudine fisica e spirituale degli anni a Castello coltivò lo studio dei classici e ne assimilò i moduli espressivi, che tradusse nella composizione di versi densi di erudizione e di echi della nostra tradizione poetica ottocentesca. Morì l'11 ottobre del 1955.